Avete visto la copertina? L’ha disegnata come sempre Stephen Alcorn, il nostro cover artist. È un’affascinante raffigurazione di Narciso che si specchia, però l’acqua gli restituisce l’immagine di un robot.

L’avevamo utilizzata per illustrare uno dei tanti servizi che negli ultimi due anni Prometeo ha dedicato all’intelligenza artificiale. In questo caso, affidiamo a questo disegno la testimonianza del nostro vivo interesse che questo tumultuoso e velocissimo mondo “generativo” sta imprimendo nella vita di ciascuno e nella civiltà di tutti. Il numero speciale di marzo 2024 4 è solo digitale ma offre anche una versione inglese (american english, per l’esattezza). 

Entrambe sono totalmente free, per favorire la più ampia fruizione. Abbiamo scelto di segnalare ai lettori vecchi e nuovi una sequenza di servizi del recente passato in grado di rappresentare adeguatamente la polifonia tipica di Prometeo. Troverete pezzi di storia, dall’archeologia a quella romana, dalla moderna alla contemporanea; interventi di fisica, astrofisica, neuroscienze e ricerca sperimentale; incursioni nell’arte (anche con produzione esclusiva per il nostro giornale) e nelle scienze umane. Abbiamo deciso di ripubblicare alcune recensioni, particolarmente aderenti all’orizzonte che la testata vuole abbracciare per quanto riguarda la saggistica nazionale e internazionale.

Quello che stiamo attraversando è un grande passaggio. Implica coraggio, impegno, laboriosità, anche un po’ di stress, ma allo stesso tempo è una scommessa entusiasmante. Cosa vogliamo? Nelle nostre intenzioni c’è l’idea di amplificare il segnale. Siamo una rivista indipendente, prestigiosa, animata da autorevolissimi membri della Direzione scientifica e del Comitato editoriale, oltre che ricca di quei contributi autoriali che costituiscono Prometeo. La nostra formula, in un mondo sempre più segmentato negli specialismi un po’ aridi, corre tutti i rischi dell’alta divulgazione interdisciplinare. Ma li corre volentieri, perché noi crediamo di aver qualcosa da dire e crediamo persino che ci sia un interesse non solo italiano ai nostri contenuti.

Vogliamo agire con quattro step, pensati e analizzati nel dettaglio. Il primo è una revisione delle modalità distributive: Prometeo continuerà a essere nelle edicole ma sarà possibile acquistarlo anche in un ampio numero di librerie e con Amazon (al momento siamo in attesa di concludere alcuni accordi importanti). 

Il secondo passaggio è una forte campagna per supportare gli abbonamenti, che pensiamo possano essere il canale migliore per un trimestrale come il nostro. Il terzo è forse la novità più rilevante: l’edizione inglese, con traduzione AI professionale e revisione madrelingua. Sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento “solo” digitale alla rivista, sia nella versione italiana, sia in quella inglese, sia per entrambe (e per la verità, sarà possibile anche sottoscrivere l’abbonamento cartaceo + digitale per quanto riguarda l’edizione in italiano, con ulteriori benefit). 

Il quarto passaggio, anche questo assai impegnativo, prevede di rendere più vitale, più articolato il nostro sito e la presenza di Prometeo sui social media: ci sarà una figura professionale dedicata a questa missione. Intanto, alle pagine 180-181 di questo stesso numero potete prendere visione sui costi e le modalità con cui abbonarsi. Sul sito resta la pagina che elenca dove acquistare la rivista dal numero di giugno prossimo. Stavo dimenticando una cosa importante: che il nostro nome, Prometeo, si arricchisce di una piccola parola, inscritta con eleganza nel marchio: liberato. Certo, il rimando diretto è a Eschilo e alla sua triologia, ma ci piace anche pensare che qui, adesso, viene “liberata” una grande energia. 

Terminerei questo editoriale con un appello: per tre mesi saremo online gratis, chiediamo a tutti di aiutarci a rendere nota questa la possibilità. Come sempre succede alle riviste “vere”: cari lettori, care lettrici, siamo nelle vostre mani e nei vostri passaparola! 

Grazie e buona lettura!